"La creatura che hai al fianco è mia. Io l' ho creata: Io le ho voluto bene da sempre. Per lei non ho esitato a dare la mia vita. Ho dei grandi progetti per lei. Te l'affido! La prenderai dalle mie mani e ne diventerai responsabile. Quando tu hai incontrato questa mia creatura, l' hai trovata bella e te ne sei innamorato. Sono le mie mani che l' hanno plasmata; è il mio cuore che le ha messo dentro la tenerezza e l'amore; è la mia sapienza che ha formato la sua sensibilità e tutte le belle qualità che tu hai trovato. Però non basta che tu goda del suo fascino…. Ti renderai conto che ha bisogno di tante cose: casa… vestito… serenità… gioia… equilibrio… affetto… tenerezza… ecc. Ma dovrai renderti conto che ha bisogno soprattutto di Me e di quello che l'aiuta a incontrarMi: la pace del cuore, la purezza dello spirito, la preghiera, la Mia Parola, il perdono, la speranza e la fiducia in Me, la Mia Vita. Dobbiamo fare un patto tra noi: l'ameremo insieme! Io la amo da sempre, tu hai incominciato ad amarla da qualche anno. Sono io che ho messo nel tuo cuore l'amore per lei: è stato il modo più bello perché tu ti accorgessi di lei, è stato il modo più bello per dirti "te l'affido". Ti renderò capace di amarla come io l'amo! Dobbiamo metterci d'accordo: Non è possibile che tu l'ami in un modo e io in un altro…. Molti si illudono di poter fare a meno di Me! Ma se Io non sono con voi nell'edificare la vostra vita e il vostro amore, vi affaticherete invano. Di più. Se vi amerete in questo modo diventerete forza anche per gli altri…. Oggi si crede così poco all'Amore Vero!! Si cercano le emozioni amorose più che l'Amore! Se voi saprete amarvi come Io amo, con una fedeltà che non viene mai meno, sarete una speranza per tutti, perché tutti vedranno che l'Amore è una cosa possibile! Facendo riferimento a Me, scoprirai quale sia il modo di amare e ti svelerò quale vita ho sognato per questa creatura che è diventata tua sposa, tuo sposo!"
Lettera di Dio agli sposi
Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.
A. Schopenhauer
Allora Almitra di nuovo parlò e disse: Che cos'è il Matrimonio, maestro ? E lui rispose dicendo: Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre. Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni. E insieme nella silenziosa memoria di dio. Ma vi sia spazio nella vostra unione, E tra voi danzino i venti dei cieli. Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore: Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime. Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa. Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane. Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo, Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale. Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro, Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori. E siate uniti, ma non troppo vicini; Le colonne del tempio si ergono distanti, E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.
Gibran