Sempre Meglio

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Wednesday, April 20, 2011

Paul Auster

« Scrivere non è più un atto di libera scelta per me, 
è una questione di sopravvivenza. »

Paul Auster, L'arte della fame
   



Nato da Samuel and Queenie Auster, benestanti ebrei di origini polacche, cresce nei sobborghi di Orange e Maplewood a Newark e durante l'adolescenza inizia a scrivere le prime poesie. 
Il suo ultimo anno di liceo è anche quello in cui la famiglia si smembra. Non partecipa alla consegna dei diplomi e per due mesi e mezzo vive a Parigi, in Italia, in Spagna ed in Irlanda, in cui si reca per “ragioni che c’entravano unicamente con James Joyce”.


Gli anni dal 1978 al 1982 sono quelli decisivi: incontra la donna della vita, la collega Siri Hustvedt da cui avrà una figlia, Sophie

Sophie Auster (New York, 6 luglio1987) è una cantante e attrice statunitense.

...ed inizia a pieno titolo la carriera di scrittore, riuscendo finalmente ad avere "..l'occasione di fare il lavoro verso cui intimamente" si è "sempre sentito portato".

Il meritato successo arriva nel 1987, con la pubblicazione di "The New York Trilogy" e Paul Auster diviene uno dei più apprezzati scrittori contemporanei a livello internazionale.


Mr. Vertigo, 1994


Maestro Yehudi a Walt: “Dovrò spezzarti lo spirito per dartene uno nuovo, capace di volare.”


Walt: “In fondo, non credo che occorra un talento particolare per sollevarsi da terra e librarsi a mezz’aria. E’ qualcosa che tutti abbiamo dentro, uomini, donne, bambini, e se uno ha voglia di metterci tanto lavoro e concentrazione, non c’è essere umano che non potrebbe ripetere le gesta che io ho compiuto nei panni di Walt il Bambino Prodigio. Basta smettere di essere se stessi. E’ da lì che si comincia; tutto il resto viene di conseguenza. Basta lasciarsi svaporare. Eliminate ogni tensione muscolare, concentratevi sul respiro fino a sentire l’anima che esce dal corpo, e infine chiudete gli occhi. E’ così che si fa. Il vuoto che vi si crea dentro il corpo si fa più leggero dell’aria che vi circonda. A poco a poco, pesate meno di nulla. Chiudete gli occhi; allargate le braccia e lasciatevi svaporare. A quel punto, poco per volta, vi solleverete da terra.
Ecco, così.”








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